David Palterer


Nato in Israele un anno dopo l’Indipendenza dello Stato, da genitori scampati alla Shoah, rimasti orfani di famiglia e traditi dalla Polonia che consideravano la loro patria. A soli dieci anni parte con tutta la famiglia per l’Africa, dove il padre, architetto, è in missione di cooperazione nel Ghana.
Questa insolita infanzia lascerà delle indelebili tracce.
Approdato a Firenze nel 1972 per studiare Architettura, si laurea con lode nel 1979 con Adolfo Natalini e una tesi con cui vince il concorso della XVI Triennale di Milano, “L’interno dopo la forma dell’utile”.

 

In seguito collabora con Superstudio, Studio Alchimia e l’università stessa.  A vario titolo ha insegnato all’Università di Firenze, Bezalel Academy, Staatliche Akademie Stoccarda, Politecnico di Milano, Shenkar in Israele e ISIA di Firenze, attività che prosegue ancora, “per puro egoismo” da oltre quarant’anni continuando, come lui stesso ripete, “a imparare dai propri studenti”.
Nel suo percorso ha scoperto di avere diverse patrie: quella di nascita, di affezione, di cittadinanza e, soprattutto, di cultura, tesa tra molti riferimenti, dall’architettura al design e all’arte, ovvero nel loro “interspazio”.

 

Si trova così a essere un nomade, un immigrato, o meglio, un esploratore!
Il primo incontro con il design è stato attraverso Munari… Bruno poi l’altro Munari, Cleto, per poi collaborare con aziende come Zanotta, Driade, Acerbis, Artemide, Artelano, Vistosi, Draenert Studio, Blome, Up&Up, Pampaloni, Vilca…

 

Si ritiene homo faber progettando oltre che con mattoni e legno con oro, argento, marmo,
ceramica e vetro.
È Accademico Ordinario dell’Accademia delle Arti del Disegno di Firenze, città dove vive
lavorando.

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