-
Ore 18:00
Gli studi professionali: Giuseppe Davanzo e Livia Musini, Vittorio Rossi
- Gennaio 30 2025 Museo Luigi Bailo
Con
Maria Antico, architetta
Vincenzo Casali, architetto
Mario Gemin, architetto, Ordine degli Architetti
Gabriella Bravin, architetta, Fondazione Architettura Treviso
Il talk è il secondo di tre incontri dedicati alle figure degli architetti raccontati nella mostra DIFFERENTI CON METODO. Si analizzeranno la loro progettualità e le loro passioni per restituire al pubblico e alla comunità una visione dell’architettura e del design il cui approccio è stato di ricerca rigorosa e di innovazione.
Questi maestri trevigiani hanno segnato, grazie ad una visione trasversale e aperta, un’epoca di cambiamento nell’immagine della città e del territorio. Il loro approccio progettuale ha suggerito nuovi indirizzi nella progettazione urbanistica nel rispetto e nella valorizzazione delle peculiarità. Sono stati promotori di una visione contemporanea che ancora oggi caratterizza la città di Treviso.
*L’incontro prevede 2cfp per gli architetti iscritti agli ordini territoriali.
Conosciamo gli architetti protagonisti del talk
Giuseppe Davanzo (1921-2007) e Livia Musini (1928-2011)
Mi pareva di dover mettere insieme acculturazione, ma anche ammettere la sopravvenienza dell’emozione. Non bastava. Si doveva in qualche modo registrare l’oggetto, causa dell’emozione, con segni grafici, fotografici, acustici, mentali, ecc., in modo da poterli riprendere nella memoria quali stimoli al procedere e al fare. da Giuseppe Davanzo, A margine del mestiere, 2017, Il Poligrafo Editore
GIUSEPPE DAVANZO si iscrive all’Istituto Universitario di architettura di Venezia nel 1941, ma un mese dopo viene chiamato alle armi; fatto prigioniero, ritorna dalla Germania nell’aprile del 1945.
Riprende gli studi universitari e si laurea nel luglio del 1953. La sua formazione è stata fortemente segnata dalla lezione e dalla frequentazione con Carlo Scarpa, Franco Albini e Giuseppe Samonà, maestri che diventano riferimenti per l’elaborazione del suo linguaggio. Inizia la libera professione impegnandosi nella ricerca, nella sperimentazione, nella progettazione e direzione lavori, individualmente e in collaborazione affrontando i più svariati temi.
Dal 1957 è affiancato dalla moglie Livia Musini, la quale, in seguito, assocerà all’attività di architetto quella di paesaggista. Partecipa e vince numerosi concorsi e gli vengono assegnati premi. Le sue architetture sono state oggetto di pubblicazioni e di mostre in Italia e all’estero. Dal 1962 al 2001 associa all’attività professionale quella didattica presso l’Istituto Universitario di architettura di Venezia. All’interesse per il suo “mestiere” Davanzo ha affiancato grandi passioni quali la fotografia, la lavorazione del legno, il mare e la nautica. Negli ultimi anni si dedica alla scrittura di racconti e gialli che pubblica a partire del 1994.
LIVIA MUSINI si laurea presso l’Istituto Universitario di Architettura di Venezia nel 1957 con il maestro Franco Albini. Tra le prime donne iscritte all’Ordine Architetti. Ha esercitato la libera professione a Treviso nello studio Davanzo Musini, operando in gruppo pluridisciplinare ma anche individualmente. I suoi studi e la ricerca personale di progettazione la porteranno a dedicarsi al tema del verde e del paesaggio. Ha lavorato per piani del verde e paesaggistici, progettato parchi di uso pubblico, restauri di parchi storici e giardini privati. Ha tenuto conferenze, seminari e lezioni
La differenza tra un buon architetto e un cattivo architetto consiste oggi nel fatto che quest’ultimo soccombe ad ogni tentazione, mentre l’altro resiste. Vittorio Rossi
VITTORIO ROSSI (1924-2023) nasce a Treviso, si è laureato all’Istituto Universitario di Architettura di Venezia nell’anno 1955. Durante il periodo degli studi universitari ha frequentato i Corsi di Carlo Scarpa, Franco Albini, Giuseppe Samonà, Bruno Zevi, Saverio Muratori e Luigi Piccinato.
Nel 1956 consegue l’abilitazione, si iscrive all’albo degli Architetti di Treviso con il n. 34, ed inizia l’attività di libero professionista realizzando molte opere nel campo dell’edilizia residenziale, industriale e commerciale, del restauro e del design. Dal 1996 al 2001 è stato titolare della cattedra di ‘Cultura tecnologica della progettazione’ affidata dall’ Istituto Universitario di Architettura di Venezia per il Corso di Laurea breve di Industrial Design con sede a Treviso. Nel 2000 pubblica una monografia sulla sua opera intitolata: ‘Vittorio Rossi architetto. Opere 1959-1999’ edita da Marsilio editore. Nel 2023, a 99 anni compiuti, lascia lo studio nelle mani della figlia Paola, architetta.