DIFFERENTI CON METODO_TALKS_3

Bentrovate e bentrovati!
Riprendiamo, all’inizio di questo nuovo anno, con la programmazione dei talk della mostra DIFFERENTI CON METODO.
Giovedì 9 gennaio, alle ore 18.00 presso il Museo Bailo-Sala Zanini


Gli studi professionali: Luciano Gemin, Paolo Bandiera e Umberto Facchini con

Simone Gobbo, architetto Ordine degli Architetti

Stefano Boscolo, architetto

Alberto Passi, Associazione Ville Venete

Alfonso Cendron, architetto

Il talk è il primo di tre incontri dedicati alle figure degli architetti raccontati nella mostra DIFFERENTI CON METODO. Si analizzeranno la loro progettualità e le loro passioni per restituire al pubblico e alla comunità una visione dell’architettura e del design il cui approccio è stato di ricerca rigorosa e di innovazione.
Questi maestri trevigiani hanno segnato, grazie ad una visione trasversale e aperta, un’epoca di cambiamento nell’immagine della città e del territorio. Il loro approccio progettuale ha suggerito nuovi indirizzi nella progettazione urbanistica nel rispetto e nella valorizzazione delle peculiarità. Sono stati promotori di una visione contemporanea che ancora oggi caratterizza la città di Treviso.
*L’incontro prevede 2cfp per gli architetti iscritti agli ordini territoriali.

Conosciamo gli architetti protagonisti del talk
LUCIANO GEMIN (Treviso, 1928-2023)


Luciano Gemin, architetto courtesy Mario Gemin

‘Ogni qualvolta mi è stato posto un tema ho cercato di mettere in primo piano la qualità spaziale: gran parte della ricerca si incentrava nel disfare ciò che era fuori posto, nel mettere ordine, perché ciò che conta è che all’interno di una residenza, piuttosto che di un ufficio o un museo, ci si deve muovere bene, si deve
abitare lo spazio.’ Luciano Gemin

Luciano Gemin ha frequentato l’Università di Architettura di Venezia dove ha conosciuto Carlo Scarpa con cui si è laureato nel 1953. Tra i due si instaura sia un rapporto lavorativo che un legame di amicizia. Gemin inizia subito l’attività professionale, cui affianca l’insegnamento di disegno e storia dell’arte.


Condominio San Leonardo ‘Il Molinetto’ 1968-70, Luciano Gemin architetto


Condominio il Molinetto, schizzo rampa di accesso al garage, Luciano Gemin architetto
Foto courtesy Mario Gemin

Gemin e Scarpa collaborarono nel 1976 al progetto di ristrutturazione della banca di Gemona, che venne poi portato a compimento dall’architetto trevigiano dopo la morte di Scarpa nel 1978. Infatti, Carlo Scarpa gli chiese di terminare la ristrutturazione della Banca di Gemona, lasciandolo in autonomia a completarla. Nel 1992 Gemin ha progettato l’ampliamento del Museo Gypsotheca Canova, a Possagno, con una nuova ala che, appunto, porta il suo nome, accanto all’ala aggiunta da Carlo Scarpa nel 1956. A Treviso con Scarpa lavora al progetto del nuovo museo civico del complesso di S. Caterina.


Banca Popolare di Gemona 1978-84, Carlo Scarpa e Luciano Gemin architetti
Foto Giuseppe Molteni e Roberta Motta

 

Negli anni ’80 cura il restauro del Teatro Duse ad Asolo, di Villa Reale a Stra (Venezia), dei palazzi Spineda, Ancillotto e Rinaldi a Treviso. E ancora prima la Casa albergo Salce di viale Terza Armata (1969-1972),poi la ristrutturazione di Casa dei Carraresi e dei Brittoni (1987). Tra la fine degli anni ’90 e i primi anni 2000 vengono ultimati i restauri del teatro Eden e del complesso monumentale di Santa Caterina. Ai numerosi progetti si affianca anche l’attività di allestimento nel 1967, ancora a Treviso e in collaborazione con Carlo Scarpa, con l’antologica sull’opera di Arturo Martini e nel 1974, con la mostra dei dipinti di Gino Rossi.

Casa Gemin, Sant’Elena di Silea (TV) 1980 Luciano Gemin architetto

PAOLO BANDIERA (Treviso 1937-2007) e UMBERTO FACCHINI (Verona 1935- Treviso 2004)

‘Progettare è un processo continuo di revisione, una stratificazione del pensiero e uno sforzo di sintesi per lasciare sul terreno solo l’essenziale. Quando il processo si ferma nell’opera compiuta vorremmo ricominciare tutto da capo, sperimentare un altro percorso.’ – Paolo Bandiera e Umberto Facchini

Paolo Bandiera e Umberto Facchini, architetti, trent’anni di sodalizio professionale che li ha visti impegnati in campi diversi, dalla progettazione architettonica al design di interni, dall’ideazione di oggetti d’arredo, alla grafica pubblicitaria e alla fotografia, contribuendo ad elevare la cultura dell’architettura attraverso la pratica e l’impegno professionale.

Didascalia Paolo Bandiera e Umberto Facchini architetti

Entrambi si iscrivono all’Istituto Universitario di Architettura di Venezia nel 1956. Qui seguono fra gli altri i corsi di Bruno Zevi, Carlo Scarpa, Franco Albini, Giancarlo De Carlo e Ignazio Gardella. Nel 1962 aprono uno studio professionale a Treviso; nei primi anni il lavoro dello studio è diviso tra la progettazione, il design di interni, l’ideazione di oggetti d’arredo, l’insegnamento (praticato da Bandiera), la fotografia industriale e la grafica pubblicitaria (praticate da Facchini). Un momento fondamentale è l’incontro, avvenuto nel 1968, con l’azienda di mobili Faram, per la quale i due progettano la camera da letto modulare Samantha, il cui notevole successo oltre a dare stabilità allo studio, gli permette di sviluppare il tema degli elementi modulari per l’industria mobiliera. Lo studio segue inoltre l’evoluzione tecnologica della Faram e Facchini sviluppa anche un proprio percorso all’interno dell’azienda come consigliere di amministrazione e art director.


Faram Superalfa 1979, design studio Bandiera Facchini architetti

Sono numerose le partecipazioni a concorsi e le esperienze di pianificazione per comuni del trevigiano (Centro storico di Treviso, Scuole di Preganziol e Montebelluna); le realizzazioni architettoniche affermano invece con evidenza la formazione veneziana dei progettisti, filtrata attraverso la conoscenza del luogo, le suggestioni derivate dai viaggi e arricchita dal confronto con i committenti e i costruttori (Uffici Sile Caldaie, Grafiche Vianello), la sperimentazione nella prefabbricazione, anche in ambiti estranei all’industria (Casa Siviero), il diverso approccio dialettico con il contesto storico (Villa Fanna, Ex Carceri a Oderzo). Matrice comune la declinazione del metodo nell’adattamento alla specificità dei luoghi e dei contesti.


Didascalia Goppion Packaging 1968 design studio Bandiera Facchini architetti


Villa Fanna ai Venturali 1973-74 studio Bandiera Facchini architetti

Sile Caldaie, Casier (TV) 1967 , studio Bandiera Facchini architetti
Foto courtesy Francesco Bandiera e Luca Facchini

Venerdì 10 gennaio 2025, alle 17.30 presso il Museo Nazionale Collezione Salce, sede di Santa Margherita

Presentazione del libro ‘A casa dell’architetto’ Ed. Gaspari di Tommaso Michieli, Filippo Saponaro, architetti, e Elia Falaschi, fotografo (architrip)
Dialoga con gli autori l’architetto Giuseppe Cangialosi, presidente Fondazione Architettura Treviso


 A casa dell’architetto, Gaspari editore

Il libro è un diario di viaggio alla scoperta di sedici abitazioni, sedici diversi racconti di muri, stanze, giardini e, soprattutto, delle persone che li hanno creati, architetti per una volta committenti di se stessi, per viverci. Le risposte offerte agli autori si inanellano in una sequenza di immagini e parole che svelano le pieghe inattese dell’esistenza quotidiana di chi, finalmente, è stato costretto ad allontanarsi dalla purezza dell’astrazione progettuale per immergersi nella generosa imperfezione delle proprie necessità e dei propri desideri: luoghi per cucinare, riposare, giocare, crescere, condividere o isolarsi… E tutto questo accade in Friuli, una terra dalla vocazione liminale che, almeno in parte, li ha formati e di cui certamente hanno sentito il richiamo: a un’identità che li accomuna e li raccoglie e che ognuno ha, anche questa, sottilmente interpretato secondo la propria natura

Didascalia architrip Courtesy architrip

Fondato nel 2024 da Tommaso Michieli e Filippo Saponaro, architetti, insieme al fotografo Elia Falaschi, architrip nasce da oltre sei anni di collaborazione e dall’esperienza maturata con la rivista di architettura e design VistaCASA. Da allora, il progetto si è evoluto, ampliando i suoi orizzonti verso nuove e diverse
direzioni.
L’obiettivo principale di architrip è esplorare il mondo dell’architettura ponendo al centro le persone e le loro storie, piuttosto che le sole opere. Questa filosofia ha dato vita a molteplici filoni di ricerca, con un focus particolare sul tema dell’abitare, analizzato attraverso prospettive e punti di vista differenti.
Gli incontri sono ad ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili.

 

Le mostre DIFFERENTI CON METODO e il programma dei TALKS sono realizzati GRAZIE alla coorganizzazione del Comune di Treviso e dei Musei Civici, della Fondazione Architettura Treviso e del Museo Nazionale Collezione Salce;alla collaborazione di Forma Ubis e al prezioso sostegno dei nostri partner che credono nelle azioni di EdesignFestival.