DIFFERENTI CON METODO – Gli studi professionali e Le riviste Vesper e Dune
Bentrovate e bentrovati!
Nuovi talk della mostra DIFFERENTI CON METODO in programma questa settimana.
Giovedì 30 gennaio, alle ore 18.00 presso il Museo Bailo-Sala Zanini
Gli studi professionali: Giuseppe Davanzo e Livia Musini, Vittorio Rossi
con
Maria Antico, architetta
Vincenzo Casali, architetto
Mario Gemin, architetto, Ordine degli Architetti
Gabriella Bravin, architetta, Fondazione Architettura Treviso
Il talk è il secondo di tre incontri dedicati alle figure degli architetti raccontati nella mostra DIFFERENTI CON METODO. Si analizzeranno la loro progettualità e le loro passioni per restituire al pubblico e alla comunità una visione dell’architettura e del design il cui approccio è stato di ricerca rigorosa e di innovazione.
Questi maestri trevigiani hanno segnato, grazie ad una visione trasversale e aperta, un’epoca di cambiamento nell’immagine della città e del territorio. Il loro approccio progettuale ha suggerito nuovi indirizzi nella progettazione urbanistica nel rispetto e nella valorizzazione delle peculiarità. Sono stati
promotori di una visione contemporanea che ancora oggi caratterizza la città di Treviso.
*L’incontro prevede 2cfp per gli architetti iscritti agli ordini territoriali.
Conosciamo gli architetti protagonisti del talk
Giuseppe Davanzo (1921-2007) e Livia Musini (1928-2011)
Mi pareva di dover mettere insieme acculturazione, ma anche ammettere la sopravvenienza dell’emozione. Non bastava. Si doveva in qualche modo registrare l’oggetto, causa dell’emozione, con segni grafici, fotografici, acustici, mentali, ecc., in modo da poterli riprendere nella memoria quali stimoli al procedere e al fare. da Giuseppe Davanzo, A margine del mestiere, 2017, Il Poligrafo Editore
Foto ritratto Giuseppe Davanzo e Livia Musini, courtesy Studio Davanzo Architetti
GIUSEPPE DAVANZO si iscrive all’Istituto Universitario di architettura di Venezia nel 1941, ma un mese dopo viene chiamato alle armi; fatto prigioniero, ritorna dalla Germania nell’aprile del 1945.
Riprende gli studi universitari e si laurea nel luglio del 1953. La sua formazione è stata fortemente segnata dalla lezione e dalla frequentazione con Carlo Scarpa, Franco Albini e Giuseppe Samonà, maestri che diventano riferimenti per l’elaborazione del suo linguaggio. Inizia la libera professione impegnandosi nella ricerca, nella sperimentazione, nella progettazione e direzione lavori, individualmente e in collaborazione affrontando i più svariati temi.

Foto Casa albergo per anziani, Castelfranco V.to (TV) 1969-1986, Davanzo Musini architetti, foto courtesy Davanzo Architetti
Dal 1957 è affiancato dalla moglie Livia Musini, la quale, in seguito, assocerà all’attività di architetto quella di paesaggista. Partecipa e vince numerosi concorsi e gli vengono assegnati premi. Le sue architetture sono state oggetto di pubblicazioni e di mostre in Italia e all’estero. Dal 1962 al 2001 associa all’attività professionale quella didattica presso l’Istituto Universitario di architettura di Venezia. All’interesse per il suo “mestiere” Davanzo ha affiancato grandi passioni quali la fotografia, la lavorazione del legno, il mare e la nautica. Negli ultimi anni si dedica alla scrittura di racconti e gialli che pubblica a partire del 1994.

Foto Studio Augusto Murer, Falcade (BL), Davanzo Musini architetti 1970-1971, foto courtesy Davanzo Architetti
LIVIA MUSINI si laurea presso l’Istituto Universitario di Architettura di Venezia nel 1957 con il maestro Franco Albini. Tra le prime donne iscritte all’Ordine Architetti. Ha esercitato la libera professione a Treviso nello studio Davanzo Musini, operando in gruppo pluridisciplinare ma anche individualmente. I suoi studi e la ricerca personale di progettazione la porteranno a dedicarsi al tema del verde e del paesaggio. Ha lavorato per piani del verde e paesaggistici, progettato parchi
di uso pubblico, restauri di parchi storici e giardini privati. Ha tenuto conferenze, seminari e lezioni sul tema del paesaggio. Molti suoi lavori sono stati pubblicati e ha vinto numerosi premi nazionali.

Foto sedia Serena Davanzo Musini architetti, foto courtesy Davanzo Architetti
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Vittorio Rossi, architetto courtesy studio Vittorio Rossi architetto
La differenza tra un buon architetto e un cattivo architetto consiste oggi nel fatto che quest’ultimo soccombe ad ogni tentazione, mentre l’altro resiste. Vittorio Rossi
VITTORIO ROSSI (1924-2023) nasce a Treviso, si è laureato all’Istituto Universitario di Architettura di Venezia nell’anno 1955. Durante il periodo degli studi universitari ha frequentato i Corsi di Carlo Scarpa, Franco Albini, Giuseppe Samonà, Bruno Zevi, Saverio Muratori e Luigi Piccinato.

Foto Letto Zattera, 1968 Vittorio Rossi e Luciano Bertoncini per Cifra
Nel 1956 consegue l’abilitazione, si iscrive all’albo degli Architetti di Treviso con il n. 34, ed inizia l’attività di libero professionista realizzando molte opere nel campo dell’edilizia residenziale, industriale e commerciale, del restauro e del design. Dal 1996 al 2001 è stato titolare della cattedra di ‘Cultura tecnologica della progettazione’ affidata dall’Istituto Universitario di Architettura di Venezia per il Corso di
Laurea breve di Industrial Design con sede a Treviso. Nel 2000 pubblica una monografia sulla sua opera intitolata: ‘Vittorio Rossi architetto. Opere 1959-1999’ edita da Marsilio editore. Nel 2023, a 99 anni compiuti, lascia lo studio nelle mani della figlia Paola, architetta.
Casa Bernardi, 1965 Quinto di Treviso (TV) Vittorio Rossi architetto
Edificio Commerciale a San Giovanni Bresciano (BS), 1981 Vittorio Rossi architetto
Arredamenti Bornello Preganziol (TV) 1962 Vittorio Rossi architetto
Venerdì 31 gennaio 2025, alle 17.30 presso il Museo Nazionale Collezione Salce, sede di Santa Margherita

Le riviste Vesper e Dune
Con
Sara Marini, direttrice della rivista Vesper, professoressa ordinaria di Composizione architettonica e urbana Università Iuav di Venezia
Saul Marcadent, capo redattore della rivista Dune, ricercatore Università Iuav di Venezia
Davide Mezzavilla, architetto Fondazione Architettura Treviso

Vesper è una rivista di Classe A e scientifica semestrale, multidisciplinare e bilingue (italiano e inglese) che si occupa delle relazioni tra forme e processi del progetto e del pensiero. Ponendo lo sguardo al crepuscolo, quando la luce si confonde con il buio e l’oggetto illuminante non è più visibile, Vesper intende leggere l’atto progettuale seguendo e rendendo evidente il moto della trasformazione. Pitagora identificò nel pianeta Venere sia la stella della sera (Hesperos) che quella del mattino (Phosphoros), i due nomi si riferiscono allo stesso astro ma posto in condizioni temporali differenti. Vesper dichiara quindi una posizione più che un oggetto e privilegia il situarsi che ne profila lo statuto. Non è qui accesa la luce tagliente dell’alba, che promette giorni completamente nuovi e alti sol dell’avvenire, ma quella che fa intravedere nella penombra una possibilità nell’esistente.

Dune è una rivista accademica di moda e cultura visuale, bilingue (italiano e inglese), semestrale, che accoglie contributi scientifici di studiosi tramite open call. È diretta da Maria Luisa Frisa, fondatrice del corso di laurea in Design della moda e Arti Multimediali all’Università Iuav di Venezia, pubblicata da Flash Art, con il progetto grafico di Multi Form. Il titolo rimanda al romanzo fantascientifico di Frank Herbert, pubblicato nel 1965, e al film diretto da David Lynch nel 1984. Dune è intesa come uno spazio per la riflessione teorica e visiva, la critica e l’introduzione di nuove ricerche, e riflette gli interessi di ricerca, le modalità di scrittura e la produzione teorica del gruppo di lavoro dei corsi di laurea in moda Iuav. È monotematica, caratterizzata da una parola o da una frase chiave che permea i contenuti, e unisce affondi su figure e storie poco approfondite restituite con le visioni di giovani autori.
Gli incontri sono ad ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili.